Sono circa dieci le famiglie di tonni presenti al mondo; questo scattante predatore negli ultimi decenni è diventato a sua volta preda a causa alle sue carni prelibate.
Spesso nelle immersioni a Ustica può capitare di imbattersi in qualche grosso esemplare solitario o in gruppi di tonnetti intenti a cacciare banchi di pesciolini.
In occasione della giornata mondiale del tonno, vogliamo parlavi di questa famiglia di pesci.
Indice dei contenuti
I Tunnidi sono animali pelagici (che vivono al largo), gregari (vivono in gruppo), traslativi (compiono dei lunghi spostamenti) e quindi degli ottimi nuotatori.
La loro distribuzione è molto ampia lungo le acque di tutto il globo anche se preferiscono le acque temperate delle zone intertropicali: compiono migrazioni stagionali che portano, ad esempio, le popolazioni dell’Europa occidentale a svernare nelle acque dell’Africa subtropicale.
Classe: Actinopterygii |
Ordine: Perciformes |
Famiglia: Scombridae |
Genere: Thunnus |
Il genere dei Tunnidi è caratterizzato da un corpo tozzo e robusto, con pinne pettorali corte ma potenti e due pinne dorsali che possono essere contigue o distanziate; la parte posteriore del corpo presenta delle piccole pinnule utili per stabilizzare il pesce durante il nuoto; la coda presenta tre carene per lato. I denti sono mascellari e palatini; possiedono la vescica natatoria.
Il colore del corpo è scuro con una livrea argentea con riflessi blu o neri anche se la colorazione può variare da specie a specie; il ventre è di solito più chiaro e il corpo è ricoperto di squame.
Questi pesci massicci possono superare i 3 metri di lunghezza e 700kg di peso ma la forma idrodinamica di questi pesci e la muscolatura possente, consente loro di compiere sia delle lunghe migrazioni durante il corso della loro vita che cacciare sfruttando la loro velocità. Il tonno infatti si piazza tra i 5 pesci più veloci al mondo raggiungendo fino a 100 km orari!
Un’interessante caratteristica fisiologica dei tonni è che la loro temperatura corporea è superiore di alcuni gradi rispetto a quella ambientale: questo gli permette di effettuare scatti e di resistere a lunghe e veloci nuotate.
Queste specie sono tra quelle ai vertici della catena alimentare: si nutrono infatti di calamari, seppie e piccoli pesci che formano banchi, come ad esempio le acciughe o sardine, che cacciano con abili tecniche. Sfruttando la loro abilità di veloci nuotatori, sfrecciano tra i banchi di pesci dividendoli e disorientandoli.
Raggiungono la maturità sessuale ad 8 anni; la stagione riproduttiva è in primavera: in questo periodo formano grossi branchi e si portano nelle acque superficiali e costiere per dedicarsi all’accoppiamento. È proprio in questo momento che solitamente vengono pescati. Le uova e le larve sono pelagiche.
Deve il suo nome al colore rosso della sua carne pregiata. Caratterizzato da una coda a mezzaluna, vanta ben tre popolazioni distinte: una nel nostro Mediterraneo e le altre due nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Atlantico.
È la specie che vanta le dimensioni maggiori.
Anche questa specie è considerata molto pregiata per la sua carne saporita. Presente sia nel Mediterraneo che nel Pacifico, deve il suo nome alla dimensione spropositata delle sue pinne pettorali: queste superano infatti la seconda pinna dorsale.
Questo piccolo tonno raggiunge il metro di lunghezza e un peso di circa 40kg; predilige le acque lontane dalle coste: gli esemplari giovani preferiscono le acque temperate mentre quelli adulti frequentano le acque più calde.
Anche la carne del pinna gialla è bianca ma meno pregiata dei due precedenti tipi di tonno. Prende il nome dal colore giallo delle sue pinne; anche questa specie raggiunge il metro di lunghezza per 40kg di peso ma sono stati pescati degli esemplari di quasi il doppio nell’Oceano.
Questa è la varietà più pescata al mondo e utilizzata per la produzione di conserve in scatola. La carne è di colore rosa, è considerata la meno pregiata delle quattro. Ancora più piccolo dei precedenti, raggiunge un peso massimo di 5 kg (20kg gli esemplari pescati nell’Oceano). Spesso visibile vicino le coste siciliane e in particolare, a settembre/ottobre nelle acque dell’isola di Ustica, dove ci regala degli spettacolari scenari di caccia dietro banchi di sardine.
I tonni durante l’anno vivono in piccoli gruppi per poi riunirsi in grandi banchi durante il periodo riproduttivo, per migrare tutti insieme e per compiere lunghe traversate seguendo sempre gli stessi tragitti e toccando quindi le stesse zone ogni anno nello stesso periodo. Ciò permette all’uomo di fare delle stazioni di pesca fissa.
Normalmente i pesci che entrano dall’Atlantico sono più grossi (e quindi più grassi e gustosi) perché fanno scorta di cibo per il periodo dell’accoppiamento durante il quale sembrerebbe che non mangino quasi per niente.
Non tutte le specie di tonni migrano. Abbiamo anche delle specie di tonno stanziali sia nel Mediterraneo che nell’Oceano Atlantico; queste specie si rifugiano ad alte profondità in inverno.
Il tonno, soprattutto quello rosso, ha un gran valore economico e commerciale in diversi luoghi del mondo: la sua carne prelibata è diventata col tempo ricercata non solo in Giappone.
A causa della pesca eccessiva degli ultimi 50 anni però, sta diventando una specie rara: sei delle otto specie di tonni esistenti oggi sono fortemente a rischio. I pescatori utilizzano imbarcazioni sempre più grandi e si avvalgono di tecniche di cattura sempre più efficienti. Tra gli strumenti più utilizzati per catturare i tonni c’è la rete da circuizione: lunga oltre 2000 metri, può raggiungere fino i 200 metri di profondità. Questa rete è chiusa sul fondo e ciò fa si che al suo interno ci finiscano involontariamente anche squali, delfini, mante o tartarughe marine.
Per questo motivo si sta cercando di riprodurre il tonno in cattività.
Uno studio riportato su Nature Sustainability inoltre ci informa che, a causa dei problemi climatici del globo, si hanno ripercussioni anche sulla fauna ittica.
Lo studio si concentra su tre specie di tonno molto pescate nel Pacifico: il tonnetto striato (Katsuwonus pelamis), il tonno a pinne gialle (Thunnus albacares) e il tonno obeso (Thunnus obesus). Dai dati raccolti si evince che l’aumento delle temperature oceaniche porta le popolazioni di tonno del Pacifico a spostarsi verso est, alla ricerca di acque più fredde e profonde; quindi i banchi di pesce escono dai confini delle acque territoriali, sempre più lontani dalle isole dove invece precedentemente vi era controllo sul prelievo del pescato; ciò rende più difficile le operazioni di conservazione delle specie a rischio di estinzione.
Se anche tu vuoi ammirare questi esemplari in azione contattaci e prenota la tua vacanza subacquea ad Ustica.
Istruttrice subacquea e proprietaria del Lustrica diving center. Amante da sempre del mare e appassionata di biologia marina, accompagno i subacquei, o aspiranti tali, alla scoperta del mare e dei suoi curiosi abitanti.